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Immagine del redattoreDietro le quinte

Time in Jazz

Battute conclusive per Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, e negli altri quindici centri del nord Sardegna coinvolti quest'anno: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Cheremule, Consorzio Puntaldia, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Tempio Pausania e Tula.

Tra domani (lunedì 15 agosto) e martedì 16, la kermesse completa il lungo cammino della sua trentacinquesima edizione, sotto il tiolo "Rainbow", con una fitta e variegata serie di appuntamenti.



  • Il programma di Ferragosto

Come da tradizione, anche quest'anno Time in Jazz saluta il giorno di Ferragosto nella campagna poco fuori Berchidda, all'ombra degli ulivi accanto alle chiesette di San Michele e Santa Caterina. Dedicato ai più piccoli, il primo appuntamento è con il regista, attore e autore Giancarlo Biffi che ritorna a Time in Jazz con una nuova storia dell'intrepido gufetto Rosmarino; in scena con lui, alle 10 intorno alla chiesetta di San Michele, Paolo Fresu alla tromba, Sonia Peana al violino e altri ospiti, per dare musica, parole e gesti a "Rosmarino al gran circo dei pinguini", tratto dall'omonimo libro di Biffi pubblicato da Edizioni Segnavia e illustrato da Valeria Valenza, a concludere la serie di incontri e laboratori per l'infanzia racchiusi sotto l'insegna Time to Children. Subito dopo, intorno alle 11 sempre a San Michele, un incontro che incarna una delle accezioni del tema "Rainbow", filo conduttore di questa edizione del festival, in questo caso inteso come simbolo di uguaglianza e bellezza nella diversità: protagonista Franco Grillini, politico e attivista bolognese da sempre impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+. Presidente onorario dell'Arcigay Nazionale, di cui è stato tra i fondatori (nel 1985), racconta la sua esperienza di vita, racchiusa anche nella pellicola "Let's Kiss – Storia di una rivoluzione gentile", diretta da Filippo Vendemmiati (Genoma Films, 2021; in visione il giorno prima a Berchidda nella rassegna cinematografica curata dal regista Gianfranco Cabiddu), che offre una ricostruzione di anni di lotte per i diritti, di pari passo con la vita del protagonista. Uscito al cinema lo scorso gennaio, il film riprende il titolo da un libro scritto dallo stesso Grillini insieme a Laura Maragnani: "Ecce omo: 25 anni di rivoluzione gentile", pubblicato nel 2008 da Rizzoli. L'arcobaleno dei diritti riguarda anche l'inclusione delle persone con disabilità, in questo caso testimoniata dal trombettista pugliese Vincenzo Deluci, artista che ha saputo riprendere il suo cammino nella musica e con la musica, dopo un grave incidente che lo ha portato all'uso della sedia a rotelle. Si intitola "Cinema per le orecchie" il set che proporrà alle 11.30 sempre nei pressi della chiesetta di San Michele. Composizioni originali, suoni vocali, meccanici, mutuati dalla natura e dalla storia, orchestrati e trasformati nelle macchine dal vivo con gli strumenti delle nuove tecnologie, come "cortocircuito" fra suono modulato/manipolato live o costruito, in cui pubblico e performer sono immersi allo stesso modo, libero di chiudere gli occhi e sentire le note nel profondo e di perdersi nella musica. Nel pomeriggio, con il trasferimento nella vicina chiesetta di Santa Caterina, ritorna lo spazio dedicato dal festival alla musica tradizionale sarda. Alle 17 Attilio Mastino, storico ed epigrafista già rettore dell'Università di Sassari, in dialogo con Paolo Fresu, parlerà di "O bella Musa, ove sei tu? Viaggio nel mistero della gara poetica", libro postumo di Paolo Pillonca, il giornalista e intellettuale sardo scomparso quattro anni fa: un saggio sulla poesia improvvisata, la sua storia e la cultura isolana in evoluzione. Un prologo perfetto per la tradizionale gara poetica in limba sul tema del festival, per anni curata proprio da Paolo Pillonca, e in questa occasione dal figlio, il giornalista Pier Sandro, in programma alle 18: protagonisti Bruno Agus e Dionigi Bitti con l'accompagnamento dei tenores di Ulà Tirso. Per quanti invece rimarranno a Berchidda, domani (15 agosto) sarà ancora possibile visitare le varie mostre allestite alla Casara, la sede di Time in Jazz in via Umberto I, aperta dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 21.30. Al Cinema Santa Croce, alle 16.30, si chiude invece la rassegna di film e documentari di Time in Jazz curata e presentata dal regista Gianfranco Cabiddu: l'ultimo film in visione, per rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita, è "Che cosa sono le nuvole?" (1967), con le celebri interpretazioni di Totò e Ninetto Davoli. Alle 21.30 si accendono i riflettori sul palco centrale del festival per l'ultima serata in piazza del Popolo di questa edizione numero trentacinque: protagonista assoluta la cantante maliana Oumou Sangaré, considerata una delle più grandi e influenti voci africane, anche impegnata nel campo economico e dell'azione sociale, soprattutto a sostegno dell'emancipazione femminile. Cresciuta nei quartieri poveri di Bamako, sulle scene musicali dalla fine degli anni Ottanta, l'artista ha da tempo sfondato le barriere che separano continenti e stili musicali, arrivando a diventare un riferimento nella storia della musica africana contemporanea. Tra le sue "pietre miliari", tutte pubblicate dall'etichetta World Circuit, "Ko Sira" (1993), "Worotan" (1996) e "Seya" (2009), quest'ultimo nominato per un Grammy nella categoria Best World Music Album. Dall'isolamento forzato della pandemia del 2020, sono nate le undici canzoni di "Timbuktu", il suo album più recente (prima uscita per la sua etichetta Oumsang, aprile 2022), che intreccia intime connessioni sonore tra gli strumenti tradizionali dell'Africa occidentale e quelli legati alla storia del blues, in particolare il kamele n'goni e i suoi lontani eredi, il dobro e la chitarra slide. E proprio con queste sonorità Oumou Sangaré si prepara a calcare il palco di Berchidda, accompagnata da Julien Pestre alla chitarra, Alexandre Millet alle tastiere, Elise Blanchard al basso, Abou Diarra al kamele n'goni, Jon Grandcamp alla batteria, Kandy Guira e Emma Lamadji ai cori.

  • Martedì gli ultimi appuntamenti

Calato il sipario sul palco di Piazza del Popolo, l'ultima giornata di Time in Jazz comincia in tarda mattinata al Museo del vino-Enoteca regionale di Berchidda, con la presentazione delle bottiglie da collezione del festival, alle 11, e due presentazioni editoriali: alle 11.30 Reno Brandoni introduce "Paolino" (Edizioni Curci), il suo libro pubblicato lo scorso maggio, ispirato alla vita di Paolo Fresu, che dialogherà con l'autore. A seguire e a chiudere la serie di presentazioni editoriali, "Time in Jazz Diary 2021" (Postcard 2022), che rievoca la scorsa edizione del festival attraverso l'obiettivo del fotografo Gianfranco Mura. Come ormai da tradizione, spetterà al padrone di casa, Paolo Fresu, il compito di suggellare anche questa edizione di Time in Jazz nello scenario lagunare della peschiera di San Teodoro. Ad affiancare e duettare con il trombettista, martedì 16 alle 18, una delle musiciste di punta del jazz nazionale, Rita Marcotulli. L'intimità della sua musica, la sua grande profondità, i suoi arrangiamenti delicati, capaci di sottolineare la singola nota ed amplificarne la carica emotiva, permettono alla pianista romana di spaziare e cercare incroci con altre forme artistiche, in particolare con il cinema, come attestano il premio Ciak d'Oro, I Nastri d'Argento e il David di Donatello ricevuti nel 2010 per la sua colonna sonora per il film di Rocco Papaleo "Basilicata Coast to Coast". Appendice a Berchidda, in serata, con l'ultimo set del FestivalBar, la rassegna di solisti e band ospiti ogni sera di un diverso bar del paese: chiude la serie il quintetto bolognese Unkle Kook con la sua surf music, alle 23 al Bar della Piazza.

  • Biglietti e info

Anche per le ultime due giornate del festival, tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, ad eccezione del concerto di Oumou Sangaré a Berchidda. Biglietti in vendita su Vivaticket e al botteghino in piazza del Popolo, aperto dalle 10 alle 22.30: l'intero costa 25 euro (più diritti di prevendita), ridotto a 22 (più diritti di prevendita) per gli spettatori sopra i 65 anni, per i bambini sotto i 12 e per gli studenti universitari. Per informazioni, la segreteria organizzativa risponde al numero 320 38 74 963 e all'indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie sono disponibili sul sito www.timeinjazz.it e alla pagina facebook.com/timeinjazz. La trentacinquesima edizione del festival Time in Jazz è organizzata dall'omonima associazione culturale con il sostegno dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e dell'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Comunità Montana Monte Acuto e delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri che aderiscono al festival, con il contributo di Fondazione di Sardegna, Gruppo Unipol, Banco di Sardegna, Corsica Ferries–Sardinia Ferries, Fondazione Raul Gardini e Novamont, e con la collaborazione di Rau Arte Dolciaria, distilleria Lucrezio R., Consorzio Porto Rotondo, Scuola Holden e Qobuz. Media partner Radio Monte Carlo, radio ufficiale del festival, Spotify e Spreaker. Time in Jazz fa parte dell'Associazione I-Jazz, del Sardinia Jazz Network, del progetto GreenFEST e di Jazz Takes The Green, la rete dei festival jazz ecosostenibili.

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