QUATTRO CHIACCHIERE CON… FRANCESCO BRANCHETTI
‘Il teatro è il mio modo di comunicare con il mondo’ dichiara Francesco Branchetti regista e attore della Foxtrot Golf. E continua ‘Il teatro inizia quando qualcuno inizia a preoccuparsi dei problemi di qualcun' altro. Allora inizia il teatro quello bello, quello che piace a me!’ E quest’anno Branchetti ha tanto da raccontare…
Domanda – Cosa vedremo quest’inverno a teatro?
Risposta – Ho cinque spettacoli in tour. Le Relazioni pericolose che interpreto con Corinne Clery. Oggi considerato un classico della letteratura grazie alle sue riflessioni argute e amare sulla natura dei rapporti di potere, sulla volontà di potenza che si rivela alla fine fallimentare.
Il diario di Adamo ed Eva da Mark Twain, che mi vede a fianco sempre di Corinne Clery. Mark Twain, attingendo al mito della Creazione, narra come siano andate le cose tra l’uomo e la donna in
una chiave ironica, umoristica ma anche fiabesca e romantica e racconta come possa essere nata
l’attrazione tra i due sessi. In Sii il tuo Nobel di David Conati sono in scena insieme a Miriam Mesturino e Isabella Giannone. “Sii il tuo Nobel” ripercorre alcuni passaggi cruciali della storia del celebre chimico attraverso le figure femminili che gli sono state accanto, fino all’assegnazione del primo premio Nobel per la pace che verrà attribuito proprio a Bertha per il suo impegno pacifista. In Cose di ogni giorno di David Norisco sono a fianco di Denny Mendez. Qui nell’organizzato mondo borghese qualcosa si inceppa, niente di eccezionale, ma come tutte le situazioni diverse fa
saltare l’equilibrio quotidiano.
D - Cosa hai in comune con i vari personaggi?
R - È difficile quanto stimolante rispondere a questa domanda; comunque credo di avere qualcosa dell'ingenuità di Adamo ne IL DIARIO DI ADAMO ED EVA, qualcosa della passionalità furibonda di Valmont nelle RELAZIONI PERICOLOSE, senz'altro moltissimo romanticismo di Alfred Nobel nello spettacolo SII IL TUO NOBEL e sicuramente qualche difetto di Lando di COSE DI OGNI GIORNO.
D-È difficile dirigere se stessi ?
R- Per me è una cosa naturale perché l'ho sempre fatto sin da ragazzo ho iniziato dirigendo e interpretando i miei spettacoli per cui per me è ormai diventata una cosa naturale.
D- Cosa hanno in comune i protagonisti dei tuoi spettacoli che provengono da vite diverse?
R- Sicuramente non sono personaggi ordinari sono personaggi comunque straordinari sia nei pregi che nei difetti quindi forse la loro” non banalità”.
D- Quali sono le storie che funzionano a teatro?
R- Secondo me le storie che coinvolgono le passioni soprattutto all’interno del rapporto uomo donna e quindi amore, tenerezza, sentimento e magari un pizzico di ironia sono gli ingredienti a mio avviso più efficaci e coinvolgenti adesso a teatro.
D- Le scene che preferisci negli spettacoli?
R- In ogni spettacolo chiaramente è diverso, però amo in maniera particolare le scene in cui il personaggio si svela e si mette a nudo davanti agli altri personaggi e al pubblico.
D- Perché?
R- Perché amo la verità che ormai è così difficile ed è così raro poter vedere nella vita, perché assistere alla scena di qualcuno che si mette a nudo fino in fondo nella vita è ormai quasi impossibile.
D- Quali sono in genere i personaggi che ti appassionano?
R- Quelli che mi danno l'occasione di poter tirar fuori in scena gli aspetti e i lati di me che magari mi fa un po' paura tirar fuori nella vita.
T.C.
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